NEXT GENERATION ITALIA, TRA LUCI ED OMBRE

Al netto del politichese di alcune frasi, e di un punto che non ho capito (che c’entrano architetti ed ingegneri con l’ufficio del processo?) sul capitolo per la giustizia civile io penso che:
1) UFFICIO DEL PROCESSO: bene, anzi benissimo, il potenziamento dell’Ufficio del processo (varato anni fa, ma rimasto sulla carta) mediante l’inserimento (si spera massiccio, ed adeguatamente finanziato) di risorse umane. Era il primo punto del progetto proposto dalle Camere civili. Male invece che non si sia voluto intervenire sull’altra causa di fallimento di quell’istituto, correttamente evidenziata dal CSM nella delibera del 18 giugno 2018: il rifiuto di molti magistrati di collaborare con quegli ausiliari.
2) SMALTIMENTO DELL’ARRETRATO: se ho capito bene, l’idea sarebbe quella di inserire negli uffici del processo dei Tribunali che hanno un forte arretrato dei GOT già esperti, nella speranza che possano fornire un contributo più qualificato allo smaltimento. L’idea non è malvagia, ma il pericolo mi pare intuibile: se il magistrato titolare dell’Ufficio non saprà instaurare una valida collaborazione, sarà una rottamazione;
3) GIUDICI ONORARI ALLA SEZIONE TRIBUTARIA DELLA CASSAZIONE: male. Questa mi pare sicuramente una rottamazione. Il Presidente della Repubblica ha detto che i giudici onorari hanno svolto e svolgono una funzione essenziale, ma con il giudizio di Cassazione c’entrano come i cavoli a merenda.
4) LE MISURE PERMETTERANNO L’ASSORBIMENTO DELL’ARRETRATO CHE CONSENTIRÀ TEMPI DI DECISIONE IN LINEA CON GLI STANDARD EUROPEI: l’arretrato supera i tre milioni di procedimenti: auguri.
5) INSERIMENTO DELLA RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE IN UN PROSSIMO DECRETO LEGGE: male. Il processo civile non si riforma per decreto legge. Tra le misure aggiuntive annunciate, bene le incentivazioni fiscali per le ADR e la possibilità per gli arbitri di concedere provvedimenti cautelari (anche queste proposte erano nel progetto delle Camere) male l’idea di introdurre altre preclusioni: sono vent’anni che se ne aggiungono, ed il processo civile ha perso in equità, senza peraltro guadagnare in efficienza.
6) LA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO: male. È pensata da magistrati e per i magistrati, non per i cittadini. L’Europa aveva chiesto di introdurre dei questionari di soddisfazione tra utenti ed avvocati: sarebbe interessante, confrontarne i risultati con le valutazioni di professionalità che fa il CSM.
7) STANZIAMENTO DI 2 MILIARDI: malissimo. L’Europa ha stanziato 209 miliardi, e con la raccomandazione del Consiglio di Europa del 20 maggio 2020 aveva indicato quattro obiettivi, tra i quali l’incremento della efficienza del sistema giudiziario. E noi dedichiamo ad uno di quei quattro obiettivi lo 0,95% dello stanziamento (oltre ad un miliardo e dieci milioni di fondi interni). Si dirà: governare comporta la necessità di ricercare equilibri complessi, e non si può fare una semplice operazione aritmetica. Lo capisco. Ma la giustizia civile serve a garantire la equità dei rapporti sociali, e mai come adesso ce n’è bisogno. La pandemia ha avuto e sta avendo un costo economico e sociale pazzesco, che di fatto è stato lasciato a carico di quelli che non avevano tutele. La coesione sociale è a rischio, e occorre che quel costo venga riallocato in maniera equa, nel prossimo futuro. Quella riallocazione sarà decisa anche nelle aule dei Tribunali civili, chiamati ad un compito aggiuntivo da fare tremare le vene e i polsi: davvero garantire la equità dei rapporti tra i cittadini e la coesione sociale “vale” soltanto lo 0,95% del Recovery Fund?
Antonio de Notaristefani

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