Vietti: basta scontri, la giustizia non e’ una clava. A Cancellieri va la mia solidarieta’ sul piano umano

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(ANSA) – ROMA, 08 NOV – Piu’ confronto e meno scontro, perche’ la giustizia non puo’ essere usata come una clava. E’ l’invito che Michele Vietti, vicepresidente del Csm, rivolge a politica e magistratura dalle colonne del Mattino. La magistratura ”deve fare autocritica – spiega Vietti nell’ intervista, – liberandosi dalla sindrome dell’assedio ed evitando di cadere nelle provocazioni”; ”il Csm risente inevitabilmente delle modalita’ della sua composizione. In particolare la legge ha previsto un meccanismo elettorale della componente dei magistrati che, per una curiosa eterogenesi dei fini, ha rafforzato il ruolo delle correnti”, componenti utili ”se forniscono un contributo di dialettica culturale e di selezione della classe dirigente”, meno ”se si trasformano in centri di potere”. La prassi, sottolinea Vietti, ha trasformato ”il carcere preventivo in uno strumento di espiazione anticipata della pena”. Per evitarlo, occorre ”garantire che i processi accertino definitivamente le responsabilita’ in un tempo ragionevole”. Interventi come indulto e amnistia sono possibili, ma ”a condizione che, al contempo, si metta mano a riforme strutturali che evitino tra qualche anno di ritrovarci al punto di partenza”, ad esempio incrementando misure alternative alla detenzione. Quanto al caso Ligresti e al comportamento del Guardasigilli Annamaria Cancellieri, ”sul piano umano le va la mia solidarieta’. Sul piano istituzionale la separazione dei poteri richiede la leale collaborazione tra le nostre istituzioni e questa non e’ mai venuta meno”. Sulla grazia per Silvio Berlusconi, Vietti precisa che ”la materia e’ di stretta competenza del capo dello Stato che, nella sua nota di agosto, ha chiarito molto bene i margini di manovra di ciascuno” anche perche’ ”la legge e’ uguale per tutti”, compresi i leader politici.  articoloMattino

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