Avv. Antonio Gemelli: Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Ogni anno il venti novembre, in quasi tutti i paesi del mondo, si celebra la data in cui la Convenzione Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, nel 1989.

Anche quest’anno il 20 novembre 2019, nella particolare occasione del trentennale dell’importante scadenza, per iniziativa dell’UNIONE NAZIONALE DELLE CAMERE CIVILI, l’evento verrà ricordato nella suggestiva cornice della Città di Assisi, nella Sala della Conciliazione del Palazzo dei Priori, con il patrocinio ed il sostegno del Comune di Assisi, del Centro Internazionale per la Pace fra i Popoli Assisi onlus, del Comitato Regionale Umbro per l’UNICEF Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia e del Gruppo 24Ore.

A trattare gli interessanti argomenti che sottendono alle tematiche dell’evento sono stati invitati illustri relatori come la dott.ssa Caterina Costa, presidente del Centro Internazionale per la Pace tra i popoli onlus; il dott. Giancarlo Giovannetti, medico chirurgo e presidente del Comitato UNICEF di Terni; la dott.ssa Kristina Pardalos, già giudice CEDU; il dott. Giuseppe Spadaro, presidente del Tribunale dei minori di Bologna; la prof.ssa Stefania Stefanelli, dell’Università di Perugia; l’avv. Laura Lecchi, presidente dell’Associazione Cromosoma 2.0; la dott.ssa Graziella Fioretti, cofondatrice di “Educazione Vita Equilibrata”; e l’avv. Mariella Fanuli, componente gruppo di lavoro alle linee guida del Tribunale di Brindisi.

Fino ad oggi, ben 194 Stati hanno aderito alla Convenzione ratificandone il contenuto, ad eccezione degli Stati Uniti d’America, nonostante il documento sia stato paradossalmente firmato a New York. L’ultimo paese, in ordine di tempo, ad aver ratificato la Convenzione è stato la Somalia (20 gennaio 2015), mentre in Italia essa è stata ratificata con la Legge dello Stato n. 176/1991 del 27 maggio 1991.

Il documento ha avuto una lunga evoluzione avendo preso le mosse dalla Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo in cui la Comunità Internazionale, nel lontano 1924 a Ginevra, ha fatto riferimento, per la prima volta, al bambino in quanto tale includendo siffatto concetto nella Risoluzione nota come la Dichiarazione di Ginevra. Ulteriore ispirazione per la formulazione della Convenzione è stata mutuata dalla Carta delle Nazioni Unite del 1945, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 e dalla Dichiarazione dei Diritti del Bambino promulgata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1959 ed in vigore a tutt’oggi.

I principali temi su cui si basata la Convenzione sono stati, tra gli altri, la nuova concezione e rappresentazione dei bambini che si concretizza sia nell’idea di dover rivolgere particolare attenzione e protezione ai minori e sia nella consapevolezza che ci sono fanciulli che hanno bisogno di particolari attenzioni perché in seria difficoltà, come per esempio il diritto del minore disabile a ricevere cure speciali.

Una caratteristica peculiare della Convenzione è costituita dal fatto che il documento raccoglie precetti onnicomprensivi senza distinzioni o suddivisioni perché ogni articolo è da considerarsi di uguale importanza, indivisibile, correlato agli altri ed interdipendente. L’unico raggruppamento in categorie che metodologicamente può essere fatto per meglio intendere il contenuto della Convenzione è quello di individuare quattro principi guida che informano tutto il documento e cioè il Principio di non Discriminazione che impegna gli Stati membri ad assicurare i diritti sanciti a tutti i minori, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione del bambino e dei genitori; il Superiore Interesse del Bambino che prevede la considerazione preminente dell’interesse superiore del bambino in ogni decisione, azione legislativa, provvedimento giuridico, iniziativa pubblica o privata di assistenza sociale; il Diritto alla Vita, Sopravvivenza e Sviluppo che prevede il riconoscimento da parte degli Stati membri del diritto alla vita del bambino e l’impegno ad assicurarne, con tutte le misure possibili, la sopravvivenza e lo sviluppo; l’Ascolto delle Opinioni del Bambino che prevede specificamente il diritto dei bambini ad essere ascoltati in tutti i procedimenti che li riguardano, soprattutto in ambito legale, ma che comporta anche il dovere, per gli adulti, di ascoltare il minore capace di discernimento e di tenerne in adeguata considerazione le opinioni ponendo in relazione, ovviamente, l’ascolto delle opinioni del bambino al livello di maturità ed alla capacità di comprensione raggiunta in base all’età.

Non resta che auspicare una maggiore attenzione nei confronti di coloro che costituiscono il futuro dell’umanità ed i protagonisti di domani, prendendo a prestito il motto del Centro per la Pace di Assisi che recita: un mondo di pace che si prende cura dei suoi bambini, è il mondo che ci piace.

Avv. Antonio Gemelli
Consigliere Giunta Esecutiva UNCC
Referente in Giunta della Commissione Diritto di Famiglia e della Commissione Rapporti con l’Estero

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