‘Abogados’: le reazioni dell’Avvocatura e del presidente Uncc alla sentenza della Corte Ue

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Corte Ue: via libera agli “abogados” in Italia. Menoni: “Vulnus per la professione forense”

In un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore, le reazioni dell’Avvocatura alla sentenza della Corte Europea che ha dato il via libera agli ‘abogados’ in Italia. I laureati in giurisprudenza in Italia che abbiano acquisito il titolo di “abogado” in Spagna, usando un sistema facilitato di accesso alla professione rispetto a quel che accade in Italia, possono svolgere l’attività di avvocato in Italia o in qualsiasi altro Stato membro a patto che facciano uso del titolo professionale acquisito che “deve essere indicato nella lingua ufficiale dello Stato membro di origine”. Quindi l’avvocato italiano che sia diventato “abogados” in Spagna può esercitare la professione in Italia utilizzando, però, il titolo di “abogados” e non quello di “avvocato”. Lo ha chiarito ieri la Corte di giustizia dell’Unione europea che ha deciso sulle cause riunite C-58/2013 e C-59/2013. Infatti, come spiega la Corte, la direttiva sullo stabilimento degli avvocati (98/5/Ce) ha lo scopo di facilitare l’esercizio permanente della professione di avvocato (come libero professionista o come lavoratore subordinato) in uno Stato membro diverso da quello nel quale è stata acquisita la qualifica professionale; la professione può tuttavia essere esercitata solamente con il titolo professionale di origine. Tale direttiva prevede che l’autorità competente dello Stato membro in cui l’avvocato si stabilisce proceda alla sua iscrizione su presentazione del documento attestante l’iscrizione di questi presso l’autorità competente dello Stato membro in cui ha ottenuto il titolo. Tra le reazioni, quella del presidente dell’Uncc Renzo Menoni, che definisce la decisione un vero ‘vulnus’ per la professione forenze.

Di seguito l’articolo pubblicato sul Sole24Ore

Il Sole24Ore

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