Caso Fonsai, Ligresti accusa:”Chiesi a Berlusconi favori per la Cancellieri”/ da Repubblica.it

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Dai verbali dell’inchiesta, emergono le pressioni di Salvatore Ligresti sull’ex  premier per favorire l’attuale ministro della Giustizia e per promuovere la carriera del presidente dell’Isvap. Tra i consulenti del gruppo Fondiaria Sai, anche il figlio di Lamberto Cardia, ai tempi numero uno della Consob. Il ministro smentisce la ricostruzione. Tra i suoi appoggi politici, il gruppo Ligresti vantava Letta e La Russa

 

MILANO – “Mi feci latore”, presso Silvio Berlusconi “del desiderio dell’allora Prefetto Cancellieri che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anziché cambiare destinazione”. E’ un passaggio del verbale di Salvatore Ligresti interrogato nell’inchiesta milanese su Fonsai. Ligresti ha spiegato che la segnalazione “ebbe successo”. Oggi Annamaria Cancellieri, ministro di Grazia e Giustizia, ha ottenuto la fiducia alla Camera, dopo lo scandalo delle telefonate con i Ligresti e di quelle relative a un suo interessamento per la custodia cautelare di Giulia, figlia del patron di Fondiaria Sai. “Qui c’è un accanimento che non ha limite, c’è un disegno che non comprendo”, è la risposta del ministro, che smentisce come “falsa e destituita da ogni fondamento” la ricostruzione che emerge dai verbali. Negli interrogatori, Ligresti si sofferma sulla “Particolare consuetudine” che ha sempre avuto con Berlusconi: “Siamo amici di vecchia data, veniamo dalla gavetta e gli incontri sono tanto frequenti quanto informali. Con il presidente Berlusconi si parla di tutto. In ogni caso ricordo chiaramente di avergli presentato in più di un’occasione questo tema”.

Salvatore Ligresti ha più volte provato a favorire anche la causa di Giancarlo Giannini, perorandola  sempre presso l’ex premier. Lo riferisce Jonella Ligresti, figlia dell’ingegnere di Paternò, in un interrogatorio reso davanti ai pm di

Milano il 17 dicembre 2012. “Certamente mio padre e Berlusconi parlarono del tema Giannini. I due sono molto amici e non parlarono esclusivamente di questo argomento. Né credo che questa sia stata la sola occasione nella quale mio padre ha sollecitato l’ex presidente del consiglio a trovare una collocazione lavorativa a Giannini. Quella volta che io ero presente ho visto che Berlusconi ha risposto dicendo vediamo. Non ricordo se mio padre abbia spiegato a Berlusconi la ragione per la quale si interessava alla carriera di Giannini e cioè il timore di ispezione Isvap su Fondiaria”, ha sostenuto Jonella Ligresti.

Lo stesso Salvatore Ligresti in un verbale del 19 dicembre 2012 mette nero su bianco i suoi rapporti con l’ex presidente dell’Isvap e spiega come si fece avanti per dargli una mano con Berlusconi. “Ho pensato – spiega al magistrato l’ex patron di Fonsai – di intervenire presso il presidente Berlusconi in favore di Giannini. Ho avuto un incontro con l’ex presidente del Consiglio per cercare di trovare una soluzione per Giannini una volta che avesse lasciata la presidenza dell’Isvap”. A Giannini, secondo quanto ricostruito dai magistrati, sarebbe stata promessa la poltrona dell’Antitrust. “Il motivo di questa mia sollecitazione a Berlusconi era che, avendomi Erbetta manifestato preoccupazione per l’ispezione Isvap in Fondiaria, pensavo che interessandomi per Giannini questi avrebbe avuto un occhio di riguardo per noi. L’esito di questo mio intervento, come si sa, non si è realizzato”. “L’iniziativa di andare da Berlusconi, spiega Salvatore, venne assunta dopo averne parlato con lo stesso Giannini “negli incontri a casa di Consolo”.

Il tema degli appoggi politici, torna nei verbali di Emanuele Erbetta, ex amministratore delegato di Fonsai. “Sul fronte delle raccomandazioni politiche, invece, ho già avuto modo di dire quanto Salvatore Ligresti anche negli anni prima del 2011 abbia fatto pesare le sue relazioni politiche con Berlusconi, Letta (Gianni, ndr), e Ignazio La Russa“,  sostiene Erbetta. “A questo tipo di relazioni credo si debba la longevità di Giannini al vertice dell’Isvap”, continua Erbetta, spiegando che “non mi pare casuale il fatto che Giannini abbia mollato Ligresti proprio quando questi non disponeva più di quella forza imprenditoriale e politica che ha espresso prima del 2010”.

Sempre Jonella Ligresti, invece, ha rivelato che Marco Cardia, il figlio dell’ex presidente della Consob, Lamberto Cardia (oggi presidente delle Ferrovie), fu preso come consulente di Fondiaria, nonostante non fosse “un luminare del Diritto”. Nell’interrogatorio del 17 dicembre 2012, Jonella afferma: “A un certo punto mio padre decise che fossero dati degli incarichi a Marco Cardia, un avvocato figlio del presidente della Consob. Marco Cardia l’ho conosciuto e non mi è parso un luminare del Diritto. Non c’è bisogno di diffondersi sulle ragioni di questa decisione. L’arrivo di Marco Cardia tra i consulenti di Fondiaria è stato sostenuto da Massimo Pini. Il conferimento degli incarichi è stato materialmente seguito dall’avvocato Rapisarda”.

L’operazione Unipol Fonsai.  Piergiorgio “Peluso (figlio del ministro Cancellieri, ndr) mi ha detto che si è dimesso e ha trovato una nuova collocazione lavorativa perchè non intendeva trovarsi nella posizione di direttore generale di fondiaria nel momento in cui i concambi smettessero di essere delle mere opinioni e determinassero la partecipazione di Fondiaria e Unipol alla nuova costituenda società frutto della fusione”. Lo riferisce l’attuario di Fonsai, Fulvio Gismondi, sentito come persona informata sui fatti il 22 ottobre 2012. “Peluso mi ha spiegato che il suo timore di essere coinvolto in un illecito nasce dalla irregolarità che lui ravvisa nel procedimento di definizione dei concambi”, continua Gismondi, spiegando che sempre “Peluso mi ha riferito in particolare che Goldman Sachs, consulente finanziario officiato da Fondiaria, pare starebbe disattendendo le valutazioni che io stesso e altri consulenti di Fondiaria avevamo fatto in Unipol”. L’ad di Unipol, Carlo Cimbri, “mi ha detto il 21 marzo scorso (2012, ndr), in un incontro tenutosi a Roma nella sede di Unipol alle 16,30, che Giannini gli aveva assicurato che avrebbe assicurato l’operazione” tra Fonsai e Unipol, afferma ancora Gismondi .

(20 novembre 2013)

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