Turchia: civilisti, solidarietà a magistrati e avvocati perseguitati

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L’Unione Nazionale delle Camere Civili “condivide e fa propria la delibera assunta dalla Camera civile del Piemonte e Val d’Aosta in merito alla gravità degli accadimenti posti in essere in Turchia”. Nella delibera si sottolinea che le operazioni di arresto avvenute in Turchia di 2.745 magistrati (di cui 48 Consiglieri di Stato, 2 Giudici Costituzionali, 140 Consiglieri di Cassazione) costituisce un “gravissimo attacco al principio della divisione dei poteri di uno Stato democratico ed una gravissima violazione dei principi sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 10/12/1948, dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea del 7/12/2000 e dal Trattato di Lisbona”. La “grave violazione del principio di libertà di pensiero, in ogni sua manifestazione – aggiungono i civilisti-, confligge poi con quel modello di Stato di Diritto che l’Unione Europea ha espressamente assunto quale imprescindibile requisito di partecipazione. D’altra parte, le gravi operazioni di polizia alle quali abbiamo tristemente assistito fanno seguito a centinaia di arresti e trattamenti illegali verso colleghi avvocati turchi avvenuti nei mesi scorsi, rei solo di svolgere il loro fondamentale ruolo di difesa. Di chiunque”. I civilisti manifestano “solidarietà verso tutti i magistrati ed avvocati  turchi vittime di questo triste periodo di persecuzione, con l’augurio che i principi di democrazia, libertà e tolleranza riescano a prevalere sulle attuali tentazioni illiberali”.
Roma, 20 luglio 2016

Si allega delibera del 19 luglio 2016 assunta dalla Camera civile del Piemonte e Val d’Aostacliccare qui!

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