Il Presidente del Consiglio sugli avvocati: l’UNCC fa proprio il comunicato della Camera Civile di Bologna

In merito alla nota affermazione pubblicamente resa dal Presidente del Consiglio Renzi secondo  cui «ci vuole un’Italia che corre e che fa le cose e non che ingrassa i conti correnti degli avvocati per le varie cause», l’UNCC condivide e fa proprio il comunicato della Camera Civile di Bologna che di seguito si riporta integralmente:

«Lettera aperta al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi

Signor Presidente del Consiglio,

alcuni giorni fa Il Sole 24 Ore ha pubblicato la notizia di un Suo discorso nel quale Lei avrebbe affermato, tra l’altro:

“Ci vuole un’Italia che corre e che fa le cose e non che ingrassa i conti correnti degli avvocati per le varie cause”.

Noi comprendiamo che nella Sua attività Le possa capitare di dire frasi non sufficientemente meditate o dall’effetto non voluto.

Siamo certi che questa è una di quelle, perché, diversamente, dovremmo pensare che Lei considera davvero gli avvocati un ostacolo allo sviluppo economico del Paese (l’immagine che Lei ci offre, infatti, è che da un lato c’è l’Italia che corre e dall’altra i pingui avvocati dai conti correnti gonfi di denaro che frenano la corsa).

Le risulta forse, Sig. Presidente che dalla crisi economica gli avvocati sono usciti più ricchi di prima?

A noi risulta il contrario e le relazioni della Cassa forense lo testimoniano!

Quanto alle liti giudiziarie, è giusto che Lei sappia che non rientra nella tradizione degli avvocati italiani inventarle e proporle in vendita ai clienti, magari via internet (come piacerebbe all’Autorità Antitrust…), perché nel nostro Paese avviene ancora il contrario: è il cliente a rivolgersi all’avvocato per chiedere assistenza legale e molto spesso accade che, grazie al lavoro silenzioso degli avvocati delle parti coinvolte, si riesca ad evitare i giudizi!

Siamo certi, del resto, che il Suo Ministro della Giustizia e il Suo Ministro dell’Economia Le avranno riferito che il riflesso negativo che il nostro sistema giudiziario ha sull’economia e sulla percezione dell’affidabilità del Sistema Paese all’estero non sono le parcelle degli avvocati, ma la lentezza del sistema giudiziario nel decidere le cause!

Se si informa, Signor Presidente, verificherà che gli avvocati italiani guadagnano mediamente meno dei loro colleghi europei.

Un’ultima domanda: se Le dovesse capitare di subire un torto o di doversi difendere da un’iniziativa giudiziaria altrui, Lei pensa di rivolgersi a un avvocato o, piuttosto che “ingrassarne il conto corrente”, si farà giustizia da solo?

Con i migliori saluti e auguri di buon lavoro nell’interesse dell’Italia.

Il Consiglio Camerale della Camera civile di Bologna»

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